Un tempo i matrimoni venivano combinati attentamente dalle famiglie e i giovani sposi si “adeguavano” alle scelte dei genitori finendo col tempo a voler bene (i più fortunati) alla persona sposata sapendo che in un modo o nell’altro sarebbe stato “per sempre”.
Oggi, fortunatamente, non è più così.
Oggi possiamo scegliere chi amare, come amarlo e per quanto tempo amarlo.
Insomma, un altro accordo tra le parti, in un certo senso, ma, questa volta, non sono le due famiglie d’origine a decidere, ma i partner, che in parte esplicitamente, in parte implicitamente delineano negli anni le modalità dello “stare insieme” ovvero i reciproci bisogni affettivi, relazionali, credenze, valori, future modalità genitoriali, ecc.
Dentro lo “stare insieme” c’è dunque molto, moltissimo, c’è un po’ di uno e un po’ dell’altro, c’è LA RELAZIONE.
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Questa libertà di scegliere la propria relazione presuppone, però, anche l’onere della RESPONSABILITA’ di aver scelto una persona e di come si intende stare insieme.
Essere responsabili della propria scelta e della propria relazione, significa prendere in mano il proprio 50% e curarlo costantemente, con energia, pazienza, amore, tenerezza e dedizione.
Qualcuno ci ha mai detto che sarebbe stato facile costruire una relazione stabile e duratura? Davvero pensavamo che per farlo sarebbe bastato metterci sotto lo stesso tetto con un’altra persona e “volersi un po’ bene”?
Dobbiamo essere consapevoli di essere liberi e responsabili delle nostre scelte affettive.
Quando lavoro con le coppie, pongo sempre ad ognuno dei partner questa domanda: “Cosa sta facendo in questo momento per la sua coppia?”.
Questa semplice domanda, permette a me e a loro di capire quanto stanno effettivamente investendo nella relazione, quanto i propri bisogni affettivi sono soddisfatti e soprattutto quanto sono consapevoli di essere entrambi responsabili della loro coppia.
Non perdiamo l’occasione e il privilegio DI ESSERE LIBERI DI ESSERE RESPONSABILI !